mercoledì 30 giugno 2010

Mondiali: a casa anche gli arbitri italiani

Il mondiale Sudafricano non ci ha portato per niente bene, ora ci buttan fuori anche gli arbitri. Blutter manda a casa i nostri due arbitri portabandiera- Rosetti e Busacca, anche loro salutano amaramente il modiale. Oltre agli errorri commessi dall'ormai ex-ct della nazionale Marcello Lippi ora è il turno degli arbitri, troppe le sviste e così eliminati anticipatamente anche loro. Rosetti risulta essere il miglior arbitro italiano, eppure, nella partita dell'ottavo di finale disputata tra Argentina e Messico, questo riconoscimento a nulla è valso dopo la rete in fuorigioco evidente che ha invece convalidato all'Argentina. Busacca torna a casa prima di Rosetti dopo l'errore commesso durante il match tra Uruguay e Sudafrica, dando un rigore alla squadra uruguaiana non accorgendosi però che l'azione che aveva portato a ciò era in fuorigioco.

Scempio sulle coste italiane

Non è una novità per l'Italia la parola illegalità. Questa volta le vittime di tali abusi sono le meravigliose coste italiane- non più scenari di bellezza per il nostro Paese, ma luoghi contaminati da inquinamento e abusivismo edilizio. Il problema si riscontra maggiormente nel Sud Italia, che ha il "primato" di possedere delle spiagge con un alto tasso di inquinamento. Cause dovute a pericolossissime trivellazioni petrolifere, scarichi fognari illegali, cattive depurazioni e spesso anche tracce di idrocarburi in mare. Sulla lista nera compaiono le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Alla regione Sicilia va il primato dell'abusivismo- le isole e i luoghi di maggior prestigio costituiscono da tempo un bottino consistente per la criminalità organizzata- causa primaria di tali angherie sono i controlli locali limitati e per niente efficaci.
La notizia è stata resa nota e denunciata da parte di Legambiente, nell'ultimo rapporto denominato: "Mare Mostrum 2010".

Alanis Morissette- 21 things I want in a lover



Do you derive joy when someone else succeeds? Do you not play dirty when engaged in competition? Do you have a big intellectual capacity but know that it alone does not equate wisdom? Do you see everything as an illusion? But enjoy it even though you are not of it? Are you both masculine and feminine? Politically aware? And don't believe in capital punishment? These are 21 things that I want in a lover, not necessarily needs but qualities that I prefer. Do you derive joy from diving in and seeing that loving someone can actually feel like freedom? Are you funny? A la self-deprecating? Like adventure? And have many formed opinions?

LOST: THE END



Dopo sei anni di suspance si è giunti all'epilogo di questa fortunatissima serie televisiva. Personalmente mi è capitato inizialmente di guardarlo per caso una sera di Settembre nel 2004 e da allora non ho più mollato la presa. Ciò che stupisce maggiormente di questa serie televisiva è la trama: unica, misteriosa, complessa, avvincente, ricca ed elaboratissima, ma soprattutto DIVERSA, un aggettivo quest'ultimo fondamentale. Diversa da tutto ciò che ormai il panorama televisivo trasmette, trame sempre uguali che ruotano attorno agli stessi temi.
Chi l'avrebbe mai pensato che un giorno i loro cretori: J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber avrebbero tenuto incollati allo schermo così tanti telespettatori e che questa serie avrebbe riscosso così successo.
Un'isola spettacolare e particolare che è diventata la più famosa nel mondo assieme ai suoi protagonisti. I caratteri dei personaggi sono venuti fuori uno dopo l'altro con dei collegamenti impensabili, gli inventori di Lost hanno creato dei quadri psicologici attoro ad ognuno tanto da farli apparire tutti importanti e indispensabili. I tasselli si ricomponevano serie per serie.
Una trama caratterizzata da numeri ricorrenti, botole, orsi polari, entità oscure, rapimenti, tutto questo per arrivare ad un epilogo un pò deludente.
Ricomponendo tutto lo scenario si arriva ad una conclusione quasi scontata, gli ideatori hanno messo in risalto le tematiche del bene e del male, nella serie impersonificate la prima da un'entità bianca e la seconda da un'entità nera, in più ai personaggi è spettato il compito della redenzione; gente che nella loro quotidianità aveva smarrito la propria strada e per questo scelti dall'isola per far loro ritrovare se stessi.
In conclusione da appassionata di questa serie dico, che il lungo viaggio è stato molto più bello dell'arrivo.