mercoledì 30 giugno 2010

Scempio sulle coste italiane

Non è una novità per l'Italia la parola illegalità. Questa volta le vittime di tali abusi sono le meravigliose coste italiane- non più scenari di bellezza per il nostro Paese, ma luoghi contaminati da inquinamento e abusivismo edilizio. Il problema si riscontra maggiormente nel Sud Italia, che ha il "primato" di possedere delle spiagge con un alto tasso di inquinamento. Cause dovute a pericolossissime trivellazioni petrolifere, scarichi fognari illegali, cattive depurazioni e spesso anche tracce di idrocarburi in mare. Sulla lista nera compaiono le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Alla regione Sicilia va il primato dell'abusivismo- le isole e i luoghi di maggior prestigio costituiscono da tempo un bottino consistente per la criminalità organizzata- causa primaria di tali angherie sono i controlli locali limitati e per niente efficaci.
La notizia è stata resa nota e denunciata da parte di Legambiente, nell'ultimo rapporto denominato: "Mare Mostrum 2010".

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