mercoledì 30 giugno 2010

LOST: THE END



Dopo sei anni di suspance si è giunti all'epilogo di questa fortunatissima serie televisiva. Personalmente mi è capitato inizialmente di guardarlo per caso una sera di Settembre nel 2004 e da allora non ho più mollato la presa. Ciò che stupisce maggiormente di questa serie televisiva è la trama: unica, misteriosa, complessa, avvincente, ricca ed elaboratissima, ma soprattutto DIVERSA, un aggettivo quest'ultimo fondamentale. Diversa da tutto ciò che ormai il panorama televisivo trasmette, trame sempre uguali che ruotano attorno agli stessi temi.
Chi l'avrebbe mai pensato che un giorno i loro cretori: J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber avrebbero tenuto incollati allo schermo così tanti telespettatori e che questa serie avrebbe riscosso così successo.
Un'isola spettacolare e particolare che è diventata la più famosa nel mondo assieme ai suoi protagonisti. I caratteri dei personaggi sono venuti fuori uno dopo l'altro con dei collegamenti impensabili, gli inventori di Lost hanno creato dei quadri psicologici attoro ad ognuno tanto da farli apparire tutti importanti e indispensabili. I tasselli si ricomponevano serie per serie.
Una trama caratterizzata da numeri ricorrenti, botole, orsi polari, entità oscure, rapimenti, tutto questo per arrivare ad un epilogo un pò deludente.
Ricomponendo tutto lo scenario si arriva ad una conclusione quasi scontata, gli ideatori hanno messo in risalto le tematiche del bene e del male, nella serie impersonificate la prima da un'entità bianca e la seconda da un'entità nera, in più ai personaggi è spettato il compito della redenzione; gente che nella loro quotidianità aveva smarrito la propria strada e per questo scelti dall'isola per far loro ritrovare se stessi.
In conclusione da appassionata di questa serie dico, che il lungo viaggio è stato molto più bello dell'arrivo.

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